Cosa fare e vedere in Emilia, tra Appennino e città d'arte.

03

Maggio 2023
Anna

Alla scoperta dell’Emilia, l’entroterra regionale tra appennino tosco-emiliano e la valle del Po’. Un’area in cui la grande pianura del nord si trasforma nella montagna degli appennini emiliani che cedono il passo a quelli toscani, terre dalla storia millenaria che regalano città d’arte di grande bellezza, monumenti unici, palazzi regali e poi antichi borghi, dolci colline, itinerari naturalistici, laghi e vallate, boschi e pascoli.

L’Emilia conta sei città che seguendo il corso dei monti appenninici procedono da nord verso sud, e da ovest ad est, fino ad incontrare la Romagna, affacciata sul mar Adriatico.

Ad estremo occidente c’è Piacenza, la città più a nord, con un centro storico che merita una visita grazie ai tanti edifici medievali e rinascimentali, la Piazza del Duomo con la Cattedrale e la bellissima Piazza dei Cavalli con il Palazzo Gotico edificato nel XIII secolo in caratteristici mattoni rossi e marmo. Degno di visita l’imponente Castello di Rivalta, un grande esempio di architettura militare medievale con una grande torre cilindrica, racchiuso in un piccolo borgo nel comune di Gazzola.
Nell’Appennino Piacentino segnaliamo Bobbio, situato alle pendici del monte Penice. È un piccolo centro medievale nella Val Trebbia, con case in pietra e viuzze strette, qui bisogna assolutamente far visita al caratteristico Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo).Rocchetta Mattei

Procedendo in direzione sud est incontriamo la città di Parma, capitale della cultura 2020, è ricca di tesori più o meno nascosti, a cominciare dal Battistero, situato in Piazza Duomo affianco alla Cattedrale. Si tratta di un’opera davvero particolare che segna il passaggio dal periodo romanico a quello gotico, edificata in modo rivoluzionario a pianta ottagonale, con l’utilizzo dell’elegantissimo marmo rosa di Verona e ricca di dettagli che impongono una pausa di ammirazione un po’ più lunga del solito. Da visitare assolutamente il anche Duomo, la Certosa, Il Palazzo ducale ed il Teatro Regio. Fuori dal centro, Parma offre un territorio ricco di castelli medievali, i Castelli di Gran Ducato di Parma, appunto, tra cui è impossibile non citare il Castello di Bardi, un esempio di architettura militare emiliana, edificato più di mille anni fa su uno sperone roccioso contro gli assalti dei barbari; il Castello di Torrechiara in cui si fondono medioevo e rinascimento in una struttura tra le meglio conservate dell’architettura castellare italiana. Al suo interno la Camera D’Oro ed una galleria di preziosissimi affreschi e dipinti. Valgono una visita il Labirinto di Fontanellato, il più grande dedalo del mondo composto per intero da piante di bambù e le Terme Respighi di Tabiano nel comune di Salsomaggiore, con le loro acque sulfuree tra le migliori d’Europa. Inoltre, è d’obbligo un tour degustativo alle scoperte delle eccellenze locali: il Parmigiano Reggiano ed il Prosciutto di Parma.

Scendendo verso il cuore della Pianura Padana troviamo Reggio Emilia dove si può visitare la Basilica della Ghiara in cui è custodita la Crocifissione del Guercino ed il Teatro Municipale, maestoso simbolo della città.
Gualtieri, a nord di Reggio Emilia, è un comune che sorge a ridosso della riva del Po ed è chiamata Città dell’acqua: qui è possibile visitare la zona golenale dove si smorzano le acque di piena ed il Bosco del Caldarèn.

Procedendo sempre nella nostra direzione ecco Modena, città d’arte e cultura, ricca di musei e importantissime architetture. Iniziamo da Piazza Grande dove svetta la Ghirlandina, la famosa torre Campanaria del Duomo, già patrimonio Unesco e passiamo al Museo Civico d’Arte, alla Galleria Estense, al Museo della Figurina. Impossibile per gli appassionati di automobilismo organizzare una visita a Modena senza passare da Maranello, patria della Ferrari, un’icona senza tempo. Qui, oltre al Museo Enzo Ferrari, al Monumento al Cavallino Rampante, ai trofei ed alle auto d’epoca, è consigliabile visitare la Galleria del Vento di Renzo Piano, il Castello medievale e la Biblioteca Mabic che conserva quasi 45mila volumi.
A sud, nelle colline modenesi, da non perdere le cascate del Bucamante, uno scenario incantevole legato alla leggenda di due innamorati suicidi nelle acque del fiume.

Bologna Siamo arrivati a Bologna, la “dotta” (qui si trova una tra le più antiche università del mondo), la “rossa” (dal colore dei suoi tetti che le donano un fascino senza tempo), la “grassa” (la sua gastronomia offre piatti famosi in tutto il mondo)…comunque la vogliamo chiamare, Bologna accoglie con il suo centro meraviglioso ed i suoi edifici da lasciare a bocca aperta: la Torre degli Asinelli su cui è possibile salire per godere di una vista mozzafiato della città; Piazza Maggiore; la Basilica di San Petronio e la fontana del Nettuno; il Santuario di San Luca che protegge la città dall’alto del Colle della Guardia, il santuario à collegato a Bologna da un portico lungo più di 4 km che con 600 arcate è il più lungo del mondo.
Pochi chilometri a sud di Bologna vale una visita il Parco storico di Monte Sole, nel comune di Marzabotto: linea di fronte durante la Seconda guerra mondiale, oggi è, oltre che un luogo della memoria, una vera e propria oasi di pace che ospita un paradiso di biodiversità e tanti itinerari per tutta la famiglia da fare a piedi o in bici.

La discesa tra le città Emiliane termina geograficamente con Ferrara, città medievale un tempo interamente murata. Un gioiello da visitare a piedi per ammirare le bellissime architetture del Castello Estense, simbolo maestoso della città con le sue 4 torri ed il suo fossato tipico dei castelli medievali e del Palazzo dei Diamanti. Villa Boccaccini, edificata nel 1700, è divenuta famosa negli anni ’70 grazie al controverso film di Pupi Avati “La casa dalle finestre che ridono”, tappa obbligata per gli amanti del mistero e delle locations cinematografiche.

Per gli amanti della natura il viaggio in Emilia può essere interamente incentrato sulle bellezze dell’Appennino: le dolci montagne riescono a mantenere intatto uno spirito selvaggio ed autentico. Qui è stato istituito nel 2001 il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano: un tratto suggestivo di montagne che da nord corre verso sud per 930 miglia con cime tra i 1600 e i 2000 metri. Il Parco offre possibilità di visita a chiunque grazie ad una moltitudine di ambienti facilmente accessibili e percorribili in tutte le stagioni offrendo, oltre agli  impianti per sport invernali come lo sci alpino e nordico i ramponi e le ciaspole, itinerari a piedi, a cavallo o in bici (il parco mette a disposizione le sue parcobike, biciclette a pedalata assistita), itinerari con percorsi adatti anche alle famiglie con bimbi piccoli, a chi si sposta in sedia a rotelle o a chi non può camminare su percorsi accidentati.

 Tra le più singolari espressioni naturali dell’Appennino c’è sicuramente la Pietra di Bismantova: citata anche da Dante nella Divina Commedia, è un imponete masso di calcarenite alto quasi 1050 metri, che svetta come una nave immersa nel verde nel comune di Castelnuovo né Monti, in provincia di Reggio Emilia. Meta perfetta per gli amanti dell’arrampicata e del trekking, è uno spettacolo della natura da non perdersi assolutamente.Appennino Modenese

Il maggior rilievo dell’Appennino settentrionale è invece il Monte Cimone, in provincia di Modena. Alto 2165 metri e con una forma piramidale a tre facce è facilmente visibile dai territori circostanti e offre una rete di piste da sci lunga 50 chilometri.  Sempre in provincia di Modena vale una visita il Parco dei Sassi di Roccamalatina, una particolare formazione geologica di enormi pietre arenarie di 90 milioni di anni che offre un panorama surreale.

Nell’Appennino bolognese la vetta più alta è il Corno alle Scale, sede dell’omonimo parco che regala lo spettacolo imperdibile delle sette cascate del Dardagna, nel comune di Lizzano in Belvedere. Le cascate sono raggiungibili tramite un itinerario di un paio d’ore a piedi attraverso praterie e faggete.

Che sia per visitare le città o per scoprire l’Appennino, un viaggio in Emilia sarà sempre un viaggio appetitoso, grazie alla grande presenza di un’enogastronomia famosa in tutto il mondo. Lasagna BologneseNell’appennino le osterie propongono i prodotti tipici come il Savurett, una conserva di frutta a base di pere e mele locali; la Spongata, un dolce da forno con frutta secca; lo Zafferano del Ventasso, mentre un po’ ovunque si trovano prodotti tipici come il già citato Parmigiano Reggiano DOP che non ha bisogno di presentazioni, il Prosciutto di Parma e l’Aceto Balsamico di Modena, lo Gnocco Fritto da gustare con i salumi, le Tigelle, i Tortelli ripieni di ricotta ed erbe, di zucca e amaretti o di patate, i Cappelletti con ripieno di carne, le famose Lasagne Bolognesi, l’Erbazzone di Reggio Emilia, una torta salata con bietola.

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