Sei in vacanza in Emilia Romagna e vorresti visitare qualcosa di veramente particolare e insolito?
Allora ti consigliamo di farti un giro sull’appennino bolognese, nel comune di Grizzana Morandi, alla volta di un gioiello architettonico, dalla storia avvincente, che si chiama Rocchetta Mattei.
Si tratta di un castello a tutti gli effetti, che prende il suo nome dal conte Cesare Mattei (1809-1896) che lo fece edificare sulle rovine di una costruzione medievale. Il conte, letterato, politico e co-fondatore della Cassa di Risparmio di Bologna, fu anche medico autodidatta, padre della elettromeopatia, come da lui battezzata.
Nel 1850, in seguito a varie delusioni politiche e private, il Conte decise di ritirarsi in un luogo riservato ed in quell’anno iniziò la costruzione della Rocchetta, di cui diresse personalmente i lavori. Qui, negli anni successivi, volle ricreare un’atmosfera medievale e dotò il castello di una vera e propria corte. Tutta la sua vita fu da questo momento dedicata allo studio e sperimentazione della sua “medicina alternativa”, l’elettromeopatia: si trattava di un nuovo approccio che teneva in considerazione diverse pratiche paramediche esistenti, come l’omeopatia, associandole allo studio delle cariche elettriche. In breve iniziò la produzione di preparati elettromeopatici di cui si diffuse la distribuzione arrivando anche ad esportare all’estero. Nel 1884 esistevano 107 punti di distribuzione in tutto il mondo. Perfino Dostoevskji nel suo “I fratelli Karamàzov”, cita le gocce del conte Mattei per la cura dei reumatismi. In questi anni trovarono lavoro e benessere tantissime famiglie e tutta la zona conobbe un periodo di prosperità e sviluppo, grazie anche alla stazione ferroviaria che il conte volle fortemente per permettere ai suoi pazienti di raggiungere la Rocchetta.
Dopo la morte del Conte, avvenuta sul finire dell’800, la sua attività fu portata avanti dai suoi eredi fino al 1959, anno in cui la rocchetta venne venduta ad un commerciante che ne sfruttò la popolarità e la particolarità per farne un albergo con ristorante, che restò in attività fino agli anni ‘80, quando venne abbandonato.
Nel 2005 la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna acquistò il castello ed iniziò una grande opera di consolidamento e restauro che prosegue tutt’ora. La struttura della Rocchetta è infatti abbastanza complessa, essendo stata modificata più e più volte prima dal conte e poi dai suoi eredi. Il risultato è un labirinto di scalinate e torri, camere e sale monumentali che richiamano diversi stili, dal neorinascimentale al liberty, dal medievale al moresco.
In accordo con il testamento del conte, le sue spoglie trovano riposo nella Rocchetta, all’interno di un sepolcro monumentale nella Cappella la quale richiama l’architettura della Moschea di Cordoba, area molto suggestiva e molto apprezzata dai visitatori del castello insieme al “Cortile dei Leoni”, una riproduzione in scala ridotta del cortile dell’Alhambra di Granada.
Se questo articolo ti ha incuriosito e vorresti vedere di persona questo gioiello, puoi prenotare la tua visita sul sito ufficiale: https://www.rocchetta-mattei.com/prenota/