Introduzione
Nel cuore della Basilicata, Matera si distingue per uno degli scorci più affascinanti d’Italia: i Sassi, quartieri rupestri scavati nella roccia calcarenitica della Murgia materana. Questo patrimonio straordinario, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1993, è oggi simbolo di rinascita urbana, turismo culturale e memoria storica.
I Sassi non sono solo grotte e case: sono un paesaggio culturale in cui convivono natura, architettura, arte rupestre e vita quotidiana. Scopriamoli insieme.
Origini e storia millenaria
Le prime tracce di insediamento nell’area dei Sassi risalgono all’era paleolitica e neolitica: grotte delle Murgia materana mostrano segni di frequentazione umana già migliaia di anni fa.
Nel corso dei secoli, le popolazioni hanno modellato la roccia, scavando abitazioni, cisterne, chiese rupestri e cunicoli. Nel Medioevo compare già la definizione di “Sasso” come rione abitato, documentata nel 1204.
Fino agli anni Cinquanta del Novecento, i Sassi furono abitati da intere famiglie, nonostante le condizioni igieniche precarie. Fu allora avviato un piano di ricollocazione con la costruzione di quartieri moderni, provocando il progressivo abbandono delle abitazioni rupestri.
Negli anni Ottanta e Novanta iniziò un ambizioso progetto di recupero e restauro che ha trasformato i Sassi in un modello di rigenerazione culturale e urbana.
I quartieri: Sasso Caveoso, Sasso Barisano e la Civita
I Sassi si dividono principalmente in due rioni:
- Sasso Caveoso: è quello più articolato nel panorama a strapiombo sulla gravina e conserva molte abitazioni rupestri autentiche.
- Sasso Barisano: più vicino alla zona “nuova” della città, è caratterizzato da vicoli stretti, chiese rupestri e case-grotta.
- La Civita: lo sperone roccioso che separa i due rioni; è la zona del Duomo e i palazzi storici, costituisce la “testa” del sistema urbano tradizionale.
La denominazione “Sassi” al plurale deriva proprio dalla presenza di questi due quartieri distinti, non dal fatto che ogni abitazione sia chiamata “sasso”.
Il Parco della Murgia Materana e le chiese rupestri
Nel 2007 l’area UNESCO è stata estesa per includere non solo i Sassi, ma anche il Parco della Murgia Materana, che comprende le antiche chiese rupestri disseminate nel territorio arido circostante.
Queste chiese scavate nella roccia sono tesori di arte bizantina, affreschi e architettura rupestre. Una visita guidata ai Sassi spesso include anche percorsi nelle chiese rupestri nella Murgia.
Cosa vedere: punti imperdibili nei Sassi
1. Casa Grotta
Case-grotta restaurate che mostrano la vita quotidiana nell’ambiente rupestre, con ambienti di cucina, stanze, grotte e cisterne.
2. Chiese rupestri affrescate
Chiesa di San Pietro Barisano, Santa Lucia alle Malve, Madonna delle Vergini (ancora officiata) sono esempi importanti.
3. Museo Laboratorio della Civiltà Contadina
Fondato da Donato Cascione, raccoglie oggetti, attrezzi e memorie della civiltà tradizionale dei Sassi.
4. Belvedere e panorama sulla Gravina
I più begli scorci dei Sassi si ammirano dalle terrazze affacciate sulla gravina, specialmente al tramonto.
5. Corte interna del rione Barisano
Vicoli e scalinate modellate nella roccia che conducono a spazi segreti, con atmosfere intense e intime.
Consigli pratici per il visitatore
- Tour guidati: per apprezzare appieno significati, storia e dettagli nascosti dei Sassi, è utile affidarsi a guide autorizzate.
- Itinerari consigliati:
Tour completo dei Sassi con visite alle chiese rupestri.
Tour in auto “convertibile”: un’alternativa al cammino pedonale, per chi ha mobilità ridotta.
- Momenti migliori della giornata: all’alba e al tramonto la luce esalta i volumi rocciosi e i colori della pietra.
- Attenzione all’abbigliamento: scarpe comode per i vicoli irregolari, acqua, cappello e protezione solare nei mesi estivi.
- Prenotazioni: alcune visite alle chiese rupestri richiedono prenotazione anticipata, soprattutto in alta stagione.
Curiosità e aneddoti
Matera è una delle città più antiche continuamente abitate al mondo.
Durante la ricollocazione dei residenti negli anni ’50, i Sassi furono oggetto di forte critica e vennero definiti “vergogna nazionale”. Poi il recupero ha trasformato quel simbolo di degrado in un orgoglio internazionale.
I Sassi sono stati spesso usati come set cinematografici: ad esempio, in film religiosi per la loro somiglianza con panorami storici.
Conclusione
I Sassi di Matera non sono solo una meta turistica straordinaria: sono un unicum nel panorama italiano ed europeo, dove il paesaggio, la storia e la cultura si intrecciano in modo indelebile. Visitare Matera significa entrare in contatto con la memoria delle civiltà antiche e comprendere come il passato possa rinascere.