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Tatjana
I riti della Uglia sono cerimonie che hanno luogo la sera della vigilia di feste patronali in Basilicata e nell’area del Vallo di Diano, pur avendo una natura laica piuttosto che religiosa; appaiono, in effetti, come rievocazioni storiche di momenti di scontro con popoli orientali e di religione musulmana, all’epoca delle invasioni turche. Hanno una forte connessione anche con la "Sfilata dei Turchi", che si svolge a Potenza il 29 maggio, alla vigilia della festa di S. Gerardo, dove il simulacro del santo portato a spalla dai contadini durante la sfilata, è detto appunto, per la sua forma, "Guglia".
Il rito della Uglia per eccellenza è senza dubbio quello che si svolge la vigilia della terza domenica di maggio a Pignola, il paese dei “cento portali” che decorano il suo bellissimo borgo antico, un vero gioiello architettonico, adagiato su un’altura dal cui punto più alto le abitazioni scendono verso il basso, unite tra loro da scalinate appese e caratteristici vicoletti. Pignola si trova a pochissima distanza da Potenza e rientra nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese. E’ conosciuta per la Riserva Naturale regionale del Pantano di Pignola, un’area protetta dal grande valore ambientale e paesaggistico, ma merita assolutamente una visita a maggio, durante la cerimonia del rito della Uglia.
La festa dura una settimana e si chiama “Festività della Madonna” perché celebra l’arrivo dell’immagine della Madonna a Pignola.
Maria Santissima degli Angeli è la protettrice di Pignola e viene festeggiata con una festa che coinvolge l’intera comunità, soprattutto dai giovani delle varie contrade che mettono in scena una vera rappresentazione teatrale, uno spettacolo di strada che riproduce la battaglia tra il Bene e il Male, che si sfidano tra i vicoli del borgo.
Durante il giorno vengono accumulate agli incroci tra le contrade fascine di ginestre. Non appena sopraggiunge la sera, viene dato fuoco alle fascine e la Uglia, un piccolo trono di stoffa a forma di guglia su cui è dipinta l'immagine della Madonna, inizia il suo cammino per i vicoli del borgo, portato a spalla dai portatori, accompagnati dai musici. L’immagine della Madonna dipinta sulla Uglia è l’unico elemento religioso di una manifestazione essenzialmente laica, non è una processione religiosa, non sosta davanti le chiese e non è accompagnata dal prete. La Uglia e l'immagine di Maria escono tra la folla, danzando e piroettando con movimenti circolari e obliqui. I falò di ginestre sbarrano loro il passo, ma la loro danza non si ferma neanche per un momento. La musica, il pubblico e, soprattutto, grandi sorsi di vino, li incitano a saltare sul fuoco e superare l’ostacolo protetti dalla Madonna. Il pathos e la partecipazione degli spettatori sono molto forti e densi di emozioni.
Il rito della Uglia è dunque una manifestazione popolare molto folcloristica ma che rievoca precisi fatti storici: la forma orientaleggiante del baldacchino ricorda i chioschi turchi e collega la festa della Uglia alle invasioni di popoli orientali; i falò accesi sono veri e propri fuochi di sbarramento, con i quali il popolo cerca di fermare gli invasori; il superamento dello sbarramento dei fuochi da parte della Uglia, simboleggia l'espugnazione del quartiere.
La mattina della domenica, invece, si svolge il rito religioso, con la lunga processione che accompagna la statua della Madonna dalla cappella del Pantano alla Chiesa Madre, dove avviene la celebrazione della messa “cantata” e nel pomeriggio i pignolesi ed i turisti danno spettacolo sfidandosi in giochi e gare per raccogliere offerte per poter continuare ad assicurare la celebrazione della festa ogni anno.