La Costa Viola, meraviglia della Calabria

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Gennaio 2023

Costa Viola - Torre Aragonese di BagnaraUn tratto di costa brevissimo quello chiamato Costa Viola, soltanto 35 chilometri, che includono i comuni di Villa San Giovanni, Scilla, Bagnara, Seminara e Palmi; ma qui la natura si è concentrata in tutta la sua bellezza e si presenta agli occhi dei visitatori con un fascino travolgente. Basti pensare all’origine del suo nome, derivante da uno scritto del filosofo greco Platone «Ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola, dando vita ogni sera, con i suoi spettacolari riflessi, ad una visione sempre nuova.»
Questo tratto di costa è un piccolo paradiso, racchiuso tra il verde del massiccio dell’Aspromonte con i suoi bastioni alti fino a 700 metri che precipitano direttamente in mare e le acque di un blu intenso, sempre limpide, grazie alle correnti marine ed ai fondali rocciosi. Le pareti a strapiombo sono ricoperte da distese di ginestre e macchia mediterranea, in un’esplosione di profumi e colori tutti calabresi. La Sicilia, lo stretto di Messina e le Isole Eolie fanno parte del panorama meraviglioso che si gode da tutta la Costa Viola, ma dall’alto del monte S. Elia (582 mt.) a spalle di Palmi, definito “il balcone sul mar Tirreno” non è presuntuoso affermare che la veduta è tra le più belle al mondo. Dal belvedere più alto, il Malagò, è possibile ammirare dalla Costa degli Dei fino alle isole Eolie, dallo Stretto di Messina al vulcano Etna, in uno scenario dove l’azzurro del mare e quello del cielo si uniscono in un unico suggestivo quadro color pastello.

I tre gioielli della Costa Viola

Le tre località più interessanti e turistiche della Costa Viola sono Palmi, Bagnara e Scilla.
Palmi è di origine greca, era la mitica Taureana, ma purtroppo è stata distrutta dai terremoti del 1783 e del 1908; oggi la struttura della città ha un aspetto unico nel suo genere, di terrazzamenti altamente panoramici, collegati tra loro da falesie, scogliere e piccole spiagge. E’ il centro culturale più vivo della piana di Gioia Tauro, da visitare il Museo di Etnografia e Folclore più importante del Mezzogiorno, con una collezione di costumi calabresi, prodotti artigianali in ceramica e legno, bellissime maschere apotropaiche, ex voto in cera o in metalli preziosi. Palmi ha mantenuto in vita una tradizione antichissima, la processione della Varìa, che l’Unesco ha inserito nel patrimonio orale ed immateriale dell’umanità e che si svolge ogni 4 anni, per quanto è impegnativa la sua preparazione.
Bagnara calabra, così chiamata all’epoca dell’unità d’Italia per distinguerla da Bagnara di Romagna, pare sia stata fondata dai Fenici, che, attirati dalla bellezza della costa, vi fondarono una colonia iniziando la millenaria attività della pesca al pescespada. Notizie certe si hanno a partire dall’epoca normanna, quando fu edificata l’Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli, attorno alla quale nacque il nucleo abitato originario, a 600 metri di altezza, sul promontorio di Marturano. Da vedere a Bagnara il Catello Ducale Ruffo, edificato sula parete rocciosa ed oggi sede di mostre ed eventi culturali e la Chiesa del Carmine, fatta costruire dalla famiglia Ruffo, distrutta dal terremoto del 1783 e ricostruita con la facciata rivestita in pietra di Siracusa, uno spettacolo per gli occhi. Accanto la chiesa si trova la Fontana di Garibaldi, costruita nel 1864 per celebrare la sosta del generale che, si dice, si dissetò alla fonte che alimenta la fontana odierna. Punto di ritrovo, sia per i turisti che per i cittadini di Bagnara, è Capo Rocchi, dove si trova la Torre Ruggiero (origine tra il 1200 e il 1500), punto panoramico sullo stretto di Messina reso molto suggestivo dalla magnifica illuminazione notturna di cui il comune l’ha recentemente dotata.
Scilla è considerata la perla della Costa Viola, la località più turistica, il cui fascino ha origine nelle leggende mitologiche di un passato lontanissimo. Il mostro che dall’alto della rupe divorava tutte le imbarcazioni che attraversavano lo stretto di Messina, nasce probabilmente per spiegare i tantissimi naufragi dovuti proprio alle forti correnti marine dello stretto, ma ha dato vita a tanti miti, incluso quello omerico di Ulisse, che le regalano indubbiamente un fascino avvolto nel mistero e che le hanno valso il nome di “Ninfa dello Stretto”. Da vedere sicuramente il Castello Ruffo, il punto più panoramico, in cima alla rupe sul mare, che oggi è visitabile ed ospita sia il faro militare che un centro regionale per il recupero dei centri storici che organizza diverse mostre ed eventi. Il Castello Ruffo divide il quartiere di Marina Grande, ovvero il lungomare turistico di Scilla, dal borgo marinaro di Chianalea, con i suoi vicoli che arrivano fino agli scogli, le case strette le une alle altre, unite da caratteristiche arcate, adagiate sulle rocce, le barchette che dondolano sulle acque antistanti le case e le piazzette con le reti e gli attrezzi dei pescatori. Chianalea è definita la Venezia di Calabria. Da visitare anche il quartiere di San Giorgio con il belvedere, la chiesa di San Rocco, la chiesa Matrice e i suoi stupendi mosaici.

Le spiagge della Costa ViolaCosta Viola - Marina Grande di Scilla

Tutto il litorale è un susseguirsi di baie, spiaggette nascoste, grotte marine, falesie ed insenature.
Le spiagge più belle ed imperdibili della Costa Viola sono distribuite tra Palmi, Bagnara e Scilla.
La Baia della Tonnara di Palmi è caratterizzata dallo Scoglio dell’Ulivo, ovvero uno scoglio-isolotto, vicinissimo alla costa, sulla cui sommità resiste un ulivo secolare solitario, ormai un simbolo della città di Palmi. Vicino c’è la Baia della Marinella, entrambe offrono spiaggia di sabbia fine e fondali profondi e preziosi per gli amanti delle immersioni. A spalle il bastione montuoso di Monte S.Elia che si tuffa nelle acque.
La più esclusiva baia di Palmi è Cala Rovaglioso, una caletta naturale di sabbia, racchiusa tra due scogliere ricche di anfratti e grotte, che si apre al termine di un costone ricoperto di zagare e fichi d’india, uno scenario naturale a dir poco incantevole. Tra gli scogli c’è anche una vasca di acqua dolce, i suoi fondali sono particolarmente apprezzati dai subacquei. Cala Rovaglioso è chiamata anche Portus Orestis, perché la leggenda narra che Oreste, che aveva perduto il senno dopo il matricidio, lo ritrova dopo essersi bagnato sette volte nelle acque della baia. Cala Janculla è un sito di importanza comunitaria, solitario e raggiungibile solo dal mare, partendo da Palmi o da Bagnara, quindi affittando una barca o facendosi accompagnare dai pescatori del luogo. Vanta una bellissima spiaggia di sabbia fine, racchiusa tra due speroni di roccia, con fondali profondi e limpidissimi. Tra le falesie circostanti si trovano la Grotta delle Rondini, la Grotta Perciata e la Grotta delle Sirene.

Marina Grande è la spiaggia di Scilla, situata proprio nell’omonimo quartiere, tra la rupe del Castello Ruffo e la collina di Santa Trada, qui il mare è di un blu intenso e le acque sono trasparenti. Alle spalle il lungomare, le casette del borgo ed una fitta fascia di macchia mediterranea, davanti il magnifico panorama sullo Stretto di Messina, capo Peloro e i laghi di Ganzirri, sullo sfondo le isole Eolie.
Scendendo verso Villa San Giovanni, troviamo la spiaggia di Cannitello, nel punto più ristretto che separa la Calabria dalla Sicilia, che qui distano soltanto 3,2 chilometri. In queste acque c’è una particolare ricchezza di fauna ittica, dovuta alla temperatura, alla quantità di plancton ed al fatto che lo Stretto di Messina è una via di migrazione, almeno 140 specie di pesci nuotano in questo tratto di mare. Inoltre, i fondali sono pieni di relitti archeologici ed offrono esperienze di immersione subacquee davvero uniche.

Nelle acque della Costa Viola, la pesca del pesce spada è praticata da più di 2000 anni, qui pescatori si nasceva e lo si restava tutta la vita. In passato era praticata con l'untru, una barca di legno lunga circa 6 metri con 6 pescatori a bordo, di cui uno addetto al lancio dell’arpione ed un avvistatore sull’albero alto 3 metri. Sulla rupe di Scilla e su quelle vicine restavano per tutto il giorno e per i quattro mesi estivi le vedette che segnalavano l’arrivo dei pesci con grandi grida e sventolio di panni bianchi. Oggi ci sono le nuove barche che non rendono più necessarie le vedette, le spadare, feluche a motore dotate a prua di una lunga passerella per favorire il lancio dell'arpione e, al centro, di un altissimo albero metallico per l'avvistamento.
La pesca del pescespada resta tuttavia ancora oggi un’espressione della cultura e del folclore della Costa Viola e ne caratterizza la gastronomia, poiché il pesce viene cucinato in mille modi diversi, tutti tipici e gustosissimi, come il panino con il pescespada, assolutamente da provare durante una passeggiata a Chianalea di Scilla. Ottima occasione per degustarlo in tanti modi sono le sagre del Pesce Spada, la prima domenica di luglio a Bagnara Calabra e la prima domenica d’agosto a Scilla.
Da non perdere nemmeno una visita al mercato ittico di Bagnara, ogni martedì (salvo variazioni).
Altro prodotto tipico IGP è il torrone di Bagnara calabra, di mandorle e miele, dalle origini antiche ma incerte. Da assaggiare assolutamente lo zibibbo locale, a cui, a settembre, viene dedicata la Sagra dello Zibibbo.

Esperienze da fare nella Costa Viola

A Scilla, proprio sotto il Castello, c’è il PIECC che organizza divertenti uscite in canoa, sia per dilettanti che per esperti, con escursioni guidate alla scoperta di itinerari lungo tutta la costa.
Centri snorkeling e diving con offerta di immersioni sia per principianti che per sommozzatori esperti, si trovano a Scilla, Bagnara e Palmi, dove segnaliamo, solo per subacquei esperti, la grotta delle Sirene, una grande caverna sommersa ricca di forme di vita sessili e concrezioni, vi è stato osservato anche un raro nudibranco.
Assolutamente da fare almeno una volta nella vita il Trekking sulla scogliera di Monte S.Elia. Sul sentiero del Tracciolino, che percorre la scogliera a metà altezza e va da Bagnara a Palmi, si cammina quasi sospesi tra il mare ed il monte, dall’altro si domina la spiaggia sottostante, il blu profondo del mare, l’orizzonte della Costa degli Dei, la Sicilia, l’Etna, lo Stromboli. Un’esperienza che rimarrà impressa per la vita.

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