Siamo nel cuore dell’Abruzzo, qui tra le montagne dell’Appennino Abruzzese svettano le alte cime del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il Parco è stato istituito più di 100 anni fa ed è tra i parchi più antichi d’Italia. Si estende per 50mila ettari ed è ricompreso prevalentemente nel territorio montano e pastorale dell’Alto Sangro, circondato dai Monti Marsicani. Si tratta di un territorio molto affascinante, che alterna fitte foreste a vette rocciose, borghi dal fascino antico e 700 km di sentieri, specie animali protette e faggete vetuste che ricoprono circa i 2/3 della superficie del Parco e che dal 2017 sono riconosciute patrimonio UNESCO.
Il motivo principale dell’istituzione del Parco è stato l’importanza e l’urgenza della protezione e conservazione di alcune specie faunistiche, prima fra tutti quella dei grandi mammiferi: qui si trovano popolazioni, geneticamente autonome rispetto alle specie europee, di Orso Bruno Marsicano, di Lupo Appenninico, di Camoscio d’Abruzzo, di Lince, di Cervo e Capriolo. Le ricerche scientifiche qui condotte sono state in grado di evidenziare l’importanza del sistema ecologico regionale e della protezione di flora e fauna autoctoni.
Una visita al Parco potrebbe idealmente iniziare da Pescasseroli, cittadina sede del parco, patria del filosofo Benedetto Croce. Qui troviamo, oltre al più grande comprensorio sciistico del parco (5 impianti e 8,5 km di piste a 1820 m di altitudine), un ricco ventaglio di luoghi da visitare: il Parco Faunistico dove si possono vedere esemplari della fauna locale; il Museo naturalistico ed il Giardino appenninico. Una visita vale anche la statua della Madonna Nera conservata nell’Abbazia dei SS Pietro e Paolo, edificata nel XII secolo e più volte rimaneggiata.
Ci si può spostare poi verso Civitella Alfedena, un borgo antico ricco di palazzi in pietra. Questa è la zona della lince e del lupo appenninico, a cui è dedicato un relativo Museo dove si può scoprire la storia, la cultura e le leggende legato a questo predatore. Nell’ Area faunistica alcuni esemplari sono in stato di semilibertà.
Poco lontano, alle spalle dei monti della Meta, troviamo il borgo medievale di Barrea, abbarbicato su uno sperone ad oltre mille metri di altezza a dominare il lago artificiale di Barrea, uno specchio d’acqua dove trovano ristoro aironi cenerini e altre specie rare di uccelli.
Un altro pittoresco borgo da non perdersi è Alfedena con il suo Castello medievale e la Torre normanna del X secolo. A Villavallelonga, a 1000mt di altitudine, l’area faunistica ospita alcuni esemplari di cervo e di orso. Qui il Museo dell’Orso offre interessanti attività anche per i bambini, con uno stagno didattico con piante e animali e un giardino botanico dove è possibile scoprire tante caratteristiche del parco.
A pochi chilometri si trova il borgo medievale di Opi, dominato dai monti Petroso e Marsicano. Il paesino è arroccato su uno sperone roccioso ed è famoso per il Museo del camoscio d’Abruzzo.
Il Parco offre tante possibilità che consentono di poter programmarne una visita in qualsiasi stagione: in primavera ed inizio estate con tante escursioni nella natura che si risveglia con fioriture e colori; in piena estate quando l’aria resta frizzantina; in autunno per ammirare le foreste colorarsi di toni caldi; in inverno nel paesaggio innevato con la possibilità di sport invernali nei comprensori sciistici di Pescasseroli e Passo Godi – Scanno.
Visitare il Parco è un’occasione imperdibile per vivere immersi nella natura e per scoprire affascinanti ambienti, culture e tradizioni. Le passeggiate a contatto con la natura possono essere fatte attraverso itinerari ecoturistici a piedi (anche con cani al seguito), a cavallo, in bici o in canoa e con gli sci di fondo nella stagione invernale. Gran parte dei sentieri è chiuso al traffico motorizzato. È possibile programmare e partecipare a visite e attività nei vari Centri del Parco (vere e proprie strutture di educazione, informazione ed interpretazione ambientale), musei, aree faunistiche dove è possibile imparare a conoscere e rispettare animali unici e minacciati, giardini botanici, laboratori didattici, escursioni guidate nella natura e nei borghi, seminari e corsi di formazione.
Ogni anno gli oltre 150 itinerari ecoturistici (per un totale che supera i 250 km) del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono percorsi da circa un milione di turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero alla ricerca di un sano rapporto con la natura e alla scoperta delle tradizioni della civiltà agro-silvo-pastorale: oltre ai pastori qui si trovano ancora testimonianze e dimostrazioni di antichi mestieri come i tosatori, i tintori, i tessitori della lana, il caciaro, lo scalpellino, i falegnami e tante altre figure di artigiani che hanno impreziosito ed impreziosiscono tutt’oggi i centri storici.
Ovviamente una visita del parco non può prescindere dall’assaggio della saporitissima, semplice e genuina gastronomia che qui possiamo trovare: i maccheroni alla chitarra fatti a mano con un particolare attrezzo a corde metalliche, la zuppa di spinaci selvatici (gli “orapi”) e fagioli, le carni alla brace, la Marzolina (un raro formaggio caprino), il pecorino e la ricotta di pecora, ma anche legumi, miele e marmellate, dolci a base di mandorle e liquori come il Centerbe o il famoso Ratafià.