Le seadas (o “sebadas”) sono uno dei dolci più rappresentativi della tradizione sarda, un piatto che racchiude in sé la semplicità e la genuinità della cultura contadina e pastorale dell’isola.
Croccanti fuori, morbide e filanti dentro, le seadas uniscono due ingredienti protagonisti della cucina sarda: il formaggio fresco e il miele, in un abbraccio di sapori che conquista chiunque le assaggi.
Origine e storia delle seadas
Le seadas affondano le loro radici nella Sardegna più autentica, in particolare nelle zone dell’interno come Barbagia e Ogliastra, dove la pastorizia è da secoli una delle principali attività economiche.
Originariamente non erano un dolce, ma un piatto salato: venivano preparate dai pastori come pasto sostanzioso, con formaggio pecorino fresco e semola di grano duro.
Con il passare del tempo, l’aggiunta del miele le ha trasformate in un dessert, mantenendo però quell’anima rustica e genuina che le rende uniche. Oggi le seadas sono considerate il dolce simbolo della Sardegna, protagoniste di ogni festa, sagra o pranzo domenicale.
Ingredienti semplici, gusto autentico
La magia delle seadas sta nella semplicità degli ingredienti.
Per la pasta si utilizza la semola rimacinata di grano duro, unita a un po’ di strutto (o olio) e acqua. Il ripieno, invece, è composto da formaggio pecorino fresco leggermente acidulo, aromatizzato con scorza di limone o arancia.
Infine, il tocco decisivo: una colata di miele di corbezzolo o millefiori, che esalta il contrasto tra dolce e salato.
Ingredienti per 6 seadas:
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250 g di semola di grano duro
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30 g di strutto (o 2 cucchiai di olio)
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100 ml di acqua tiepida
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250 g di pecorino fresco
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Scorza grattugiata di limone o arancia
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Miele sardo (di corbezzolo o millefiori)
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Olio di semi per friggere
Come preparare le seadas passo dopo passo
1. Prepara la pasta
Disponi la semola a fontana, aggiungi lo strutto e l’acqua tiepida poco alla volta, impastando fino a ottenere una pasta liscia ed elastica. Lascia riposare coperta per circa 30 minuti.
2. Prepara il ripieno
Grattugia il formaggio pecorino fresco e scaldalo leggermente in un pentolino finché diventa malleabile. Aggiungi la scorza di limone o arancia e lascia raffreddare.
3. Stendi e farcisci
Stendi la pasta in una sfoglia sottile. Ritaglia dei dischi di circa 10-12 cm di diametro, metti al centro un cucchiaio di formaggio e copri con un altro disco. Sigilla bene i bordi.
4. Friggi
Scalda abbondante olio in una padella e friggi le seadas fino a doratura, girandole su entrambi i lati.
5. Servi con il miele
Una volta pronte, adagiale su carta assorbente e versaci sopra miele caldo a filo.
Il contrasto tra la croccantezza dell’involucro, il cuore filante di formaggio e la dolcezza del miele è ciò che rende le seadas irresistibili.
Curiosità e varianti regionali
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In alcune zone della Gallura si preferisce usare miele d’arancio, mentre in Barbagia è più diffuso quello di corbezzolo, dal gusto amarognolo.
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La parola “seada” deriva dal termine sardo “sebu”, che significa “grasso” o “untuoso”, riferendosi alla frittura in olio o strutto.
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Esistono versioni moderne cotte al forno, ma i puristi sostengono che solo la frittura tradizionale regali il sapore autentico.
Le seadas e la cultura sarda
Le seadas non sono solo un dolce, ma un simbolo dell’identità sarda.
Rappresentano l’incontro tra la cultura pastorale e la dolcezza dell’isola, un piatto che racconta la Sardegna rurale e genuina, fatta di mani sapienti e ingredienti autentici.
Oggi le seadas sono presenti in ogni ristorante tipico dell’isola e spesso vengono proposte nei menu turistici come degna conclusione di un pranzo sardo.
Chi le assaggia, difficilmente le dimentica: il loro sapore racchiude l’essenza stessa della Sardegna.

