Il modo di viaggiare sta cambiando: non più solo lunghe vacanze lontano, ma weekend brevi, escursioni, esperienze “vicino casa” che permettono di scoprire l’Italia autentica, valorizzando territori meno battuti e con approccio sostenibile. Il fenomeno del microturismo si inserisce perfettamente nel filone del turismo green, offrendo nuovi modi per viaggiare rispettosi dell’ambiente, delle comunità e del patrimonio locale.
Perché scegliere le aree interne e il microturismo
Le aree interne italiane — piccoli borghi, valli, zone collinari o montane meno note — rappresentano un capitale ancora largamente sotto-sfruttato in termini turistici. Scegliere queste destinazioni significa:
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evitare la concentrazione dei flussi verso le mete classiche, contribuendo a ridurre l’overtourism;
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viaggiare con tempi più flessibili e sostenibili, spesso con mobilità dolce o mezzi pubblici;
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immergersi in un contesto autentico, con comunità locali, tradizioni, natura, slow food e paesaggi spesso incontaminati;
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collegarsi perfettamente alle tendenze del 2025 che premiano viaggi più brevi, più vicini e più autentici.
Secondo alcuni dati recenti, il turismo sostenibile in Italia sta crescendo: ad esempio rappresentava circa il 15 % delle presenze turistiche secondo alcune stime.
Cosa significa microturismo green
Quando definiamo “microturismo nelle aree interne” con modalità green intendiamo una combinazione di:
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soggiorni brevi (weekend, 2-3 giorni) piuttosto che lunghi viaggi;
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località non sovraffollate, fuori dai grandi circuiti turistici mainstream;
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mobilità dolce (bicicletta, camminata, treno, mezzi locali) o comunque scelta consapevole del mezzo;
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alloggi sostenibili o strutture ricettive che valorizzano il territorio locale (prodotti km-0, materiali ecosostenibili, attività integrate con la comunità locale);
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attività che coinvolgono la natura e la cultura del luogo: escursioni, degustazioni, laboratori artigianali, cammini, visite a borghi storici.
In questo modo il viaggio diventa parte integrante del contesto locale, e non solo “consumo” della destinazione.
Come progettare un weekend green nelle aree interne
Ecco una guida passo-passo per il lettore che vuole intraprendere questo tipo di viaggio:
1. Scegliere la destinazione
Opta per un borgo o valle poco conosciuta, magari raggiungibile in 2-3 ore da casa o dal nodo ferroviario più vicino. Ricerca località che puntano su sostenibilità, mobilità dolce, strutture locali.
2. Preferire modalità di arrivo sostenibili
Se possibile treno o bus locale. Arrivo in auto che poi si lascia in parcheggio e si prosegue a piedi o bici. Evitare trasferimenti lunghi, scegliendo microturismo proprio per fare “di più con meno”.
3. Soggiorno in una struttura responsabile
Un agriturismo, un B&B locale, oppure un albergo che utilizza energia rinnovabile, filiera corta, materiali ecosostenibili. Verifica che valorizzi l’economia locale.
4. Attività immerse nella natura e nella comunità
Escursioni nei dintorni, cammini tra boschi, degustazioni di prodotti tipici, visita ad artigiani locali. Partecipare attivamente alla vita del luogo, non solo come spettatore.
5. Comportamento consapevole
Ridurre rifiuti, ridurre plastica, preferire prodotti locali, rispettare gli orari della natura, evitare rumore o pressioni eccessive. Il green non è solo scegliere la destinazione giusta: è come ci si comporta lì.
6. Ritorno e riflessione
Al ritorno, considerare cosa il viaggio ha portato: nuove connessioni, consapevolezza, rispetto per il territorio, piccole azioni replicate nella quotidianità.
Benefici per la destinazione e per il viaggiatore
Per la destinazione:
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redistribuzione del flusso turistico verso aree meno note, che possono beneficiare economicamente;
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valorizzazione della rete locale (ospitalità, agricoltura, artigianato);
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minore impatto ambientale rispetto a mete sovraffollate;
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opportunità di sviluppo del turismo lento e sostenibile.
Per il viaggiatore: -
esperienze più autentiche, contatto più diretto con il territorio;
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tempo di qualità, meno stress, immersione nella natura e nella cultura locale;
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la soddisfazione di compiere una scelta responsabile, in linea con i valori green.
Alcune sfide da affrontare
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Infrastrutture: trasporti nelle aree interne possono essere limitati; serve pianificazione.
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Visibilità: le mete meno conosciute devono comunicare bene per emergere.
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Equilibrio tra accoglienza turistica e vita locale: è importante che le comunità siano partecipi e non sovraccaricate.
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Misurazione dell’impatto: anche il microturismo green va monitorato per garantire sostenibilità reale.
Conclusione
Il microturismo nelle aree interne d’Italia rappresenta una frontiera altamente promettente del turismo green. Con weekend brevi, borghi autentici, mobilità dolce e strutture locali, si può viaggiare in modo più consapevole, sostenibile e gratificante. Per il viaggiatore e per il territorio è una scelta win-win: scoperta, rispetto, valorizzazione. E in un tempo di cambiamento, dove emerge la necessità di viaggiare meglio, non solo di più, questa proposta si inserisce perfettamente nello spirito della sezione Turismo Green.

