Nel cuore dell’Umbria, ai piedi dei Monti Sibillini, si trova Castelluccio di Norcia, un piccolo borgo famoso in tutto il mondo per la sua fioritura e per uno dei prodotti simbolo della cucina italiana: la lenticchia di Castelluccio IGP.
Tra le ricette più rappresentative di questo territorio spicca la zuppa di lenticchie, un piatto semplice, nutriente e profondamente legato alla tradizione contadina dell’Appennino.
Questa zuppa è il simbolo della cucina di montagna: pochi ingredienti, genuini, capaci di scaldare il corpo durante i lunghi inverni umbri e di raccontare una storia fatta di fatica, rispetto per la terra e stagionalità.
Castelluccio di Norcia e le sue lenticchie
Le lenticchie di Castelluccio IGP crescono su un altopiano a oltre 1.400 metri di altitudine, in un ambiente unico per clima e terreno.
La particolarità di queste lenticchie sta nella loro buccia sottilissima, che le rende estremamente digeribili e non richiede ammollo prima della cottura.
Da secoli rappresentano una risorsa fondamentale per le famiglie locali, soprattutto nei mesi freddi, quando i legumi erano una delle poche fonti proteiche disponibili.
Non è un caso che la zuppa di lenticchie venga tradizionalmente preparata:
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in inverno,
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durante le festività,
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come piatto di buon auspicio (specialmente a fine anno).
Un piatto povero, ricco di significato
La zuppa di lenticchie di Castelluccio nasce come piatto povero, preparato con ciò che offriva la dispensa: legumi, verdure, pane raffermo e olio.
Ogni famiglia custodiva la propria variante, ma la base restava invariata: lenticchie, odori e lunga cottura lenta.
Ancora oggi, nelle trattorie di Norcia e dei borghi vicini, viene servita come piatto simbolo dell’identità umbra, spesso accompagnata da crostini di pane casereccio.
🍲 Ricetta tradizionale della zuppa di lenticchie di Castelluccio
Ingredienti per 4 persone
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300 g di lenticchie di Castelluccio IGP
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1 cipolla
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1 carota
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1 gambo di sedano
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1 spicchio di aglio
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2 cucchiai di olio extravergine di oliva
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1 litro circa di brodo vegetale
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1 foglia di alloro
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Sale e pepe q.b.
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Pane casereccio per servire
(Facoltativo, ma tradizionale in alcune zone: un filo di olio a crudo e pepe nero macinato fresco)
Preparazione passo dopo passo
1. Prepara il soffritto
Trita finemente cipolla, carota e sedano.
Falli rosolare dolcemente in una casseruola con l’olio extravergine di oliva, senza farli scurire.
2. Aggiungi le lenticchie
Versa le lenticchie (precedentemente sciacquate) nella casseruola.
Mescola per farle insaporire con il soffritto.
3. Cuoci lentamente
Aggiungi il brodo caldo fino a coprire completamente le lenticchie.
Unisci l’alloro e lascia cuocere a fuoco basso per circa 30–35 minuti, mescolando di tanto in tanto.
4. Regola di sapore
A fine cottura aggiusta di sale e pepe.
La zuppa deve risultare cremosa ma non troppo densa.
5. Servi
Servi ben calda, con crostini di pane e un filo d’olio extravergine a crudo.
Varianti locali
In alcune zone dell’Umbria:
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si aggiunge pomodoro per una versione più rossa;
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si accompagna con salsiccia o cotiche (soprattutto nelle feste);
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si serve con pane abbrustolito strofinato con aglio.
La versione più autentica, però, resta quella semplice e vegetale, che esalta il sapore unico delle lenticchie.
Un piatto che racconta il territorio
Assaggiare una zuppa di lenticchie a Castelluccio significa immergersi nella cucina dell’Appennino, fatta di silenzi, paesaggi aperti e ingredienti essenziali.
È un piatto che rappresenta perfettamente il concetto di Sapori di Vacanza: mangiare come mangiano le persone del luogo, seguendo i ritmi della natura.

