🕯️Fave dei Morti: biscotti tradizionali per la Commemorazione del 2 novembre

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Novembre 2025

Fave dei Morti: biscotti tradizionali per la Commemorazione del 2 novembre

Il 2 novembre, giorno dedicato alla Commemorazione dei defunti, è una ricorrenza molto sentita in tutta Italia.
In questa giornata, le famiglie ricordano i propri cari con gesti di affetto e condivisione. E come spesso accade nella cultura italiana, anche la cucina ha un ruolo fondamentale nel tramandare la memoria e le tradizioni legate a questa festività.

Tra i dolci tipici di questa ricorrenza, le Fave dei Morti occupano un posto speciale. Si tratta di biscotti alle mandorle diffusi in molte regioni italiane, preparati nei giorni tra Ognissanti e la Commemorazione dei defunti. La loro origine è antichissima e affonda le radici in riti contadini e simbolismi legati al mondo dell’aldilà.

Le origini: tra simbologia e memoria

Il nome “Fave dei Morti” non è casuale.
Nell’antichità, la fava era considerata un simbolo di rinascita e comunicazione con il mondo dei defunti: il suo seme, che cresce sottoterra, rappresentava il legame tra la terra e l’aldilà.

In epoca romana, durante le celebrazioni dei Parentalia (antenati), si usava offrire fave cotte ai morti in segno di rispetto.
Col tempo, questo gesto simbolico è stato reinterpretato nella tradizione cristiana e trasformato in un dolce, semplice ma ricco di significato, preparato per accogliere “spiritualmente” le anime dei defunti in visita nelle case dei loro cari.

Ancora oggi, in molte regioni italiane si usano preparare questi biscotti nei giorni del 1° e 2 novembre, spesso lasciandone qualcuno sulla tavola accanto a una candela accesa: un modo delicato per mantenere viva la memoria.

Ingredienti delle Fave dei Morti (per circa 30 biscotti)

  • 200 g di mandorle pelate

  • 200 g di zucchero semolato

  • 1 albume d’uovo

  • Scorza grattugiata di limone (oppure un pizzico di cannella)

  • (Facoltativo) 30–40 g di farina 00 per rendere l’impasto più consistente

Variante colorata

In alcune zone, si preparano in tre colori simbolici:

  • bianche (mandorla naturale),

  • rosa (con un po’ di alchermes),

  • scure (con cacao amaro).

Questa tradizione, diffusa in Umbria e nelle Marche, simboleggia il ciclo della vita: nascita, morte e rinascita.

Procedimento passo per passo

1. Prepara le mandorle

Trita finemente le mandorle (o utilizza farina di mandorle già pronta). Devono risultare fini ma non completamente polverizzate.

2. Prepara l’impasto

In una ciotola, unisci le mandorle tritate e lo zucchero. Aggiungi la scorza di limone (o la cannella) e l’albume, amalgamando con una spatola o con le mani fino a ottenere un composto compatto ma morbido.
Se risulta troppo appiccicoso, aggiungi poca farina.

3. Forma i biscotti

Dividi l’impasto in piccoli pezzi e modellali in forma di palline o bastoncini leggermente schiacciati. Disponili su una teglia foderata di carta forno, ben distanziati.

4. Cottura

Cuoci in forno statico a 180 °C per 10–12 minuti.
Devono risultare appena dorati: la cottura breve mantiene l’interno morbido e il profumo delle mandorle intatto.

5. Conservazione

Lascia raffreddare e conserva i biscotti in un contenitore ermetico. Si mantengono fragranti per diversi giorni, perfetti da gustare con tè o vino dolce.

Varianti regionali

Le Fave dei Morti, pur condividendo lo stesso nome, cambiano leggermente da regione a regione.
Ecco alcune delle versioni più note:

Veneto e Friuli Venezia Giulia

Aromatizzate con grappa o sambuca, e con una leggera aggiunta di farina. Sono più asciutte e friabili.

Umbria e Marche

Tre colori (bianco, rosa, marrone) con l’uso di alchermes e cacao.
Spesso vengono regalate in sacchetti durante le celebrazioni dei defunti.

Emilia-Romagna

Preparazione più rustica, con mandorle tostate e a volte con un pizzico di lievito.

Lombardia

Versione più croccante, simile agli amaretti, con aroma di mandorle amare o vaniglia.

Simbolismo e tradizione oggi

Le Fave dei Morti sono molto più di un dolce: rappresentano il legame tra passato e presente, un modo per ricordare con dolcezza chi non c’è più.
Oggi continuano a essere preparate non solo nelle famiglie, ma anche in pasticcerie e forni artigianali di tutta Italia, soprattutto nei primi giorni di novembre.

Assaggiare questi biscotti è come compiere un piccolo viaggio nella memoria collettiva italiana, dove ogni sapore racconta una storia di affetto, spiritualità e tradizione.

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