Viaggio nella Maremma toscana, tra sapori contadini e marinari

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Maggio 2016
Debora

Acquacotta MaremmanaLa gastronomia maremmana racchiude in sé sia la tradizione contadina che quella marinara. Piatti che nascono dall’ingegno delle massaie per utilizzare i prodotti che offre la terra ed il mare in maniera gustosa e sostanziosa. Uno dei piatti più famosi della cucina maremmana è l’acquacotta, il piatto tipico per eccellenza. Si prepara con cipolle, verdure, olio, pomodoro, pane abbrustolito, uova e pecorino grattugiato. Un piatto povero ma saporito e genuino, che identifica la cultura del recupero del pane, tipica della Toscana. Altro prodotto eccellente della Maremma è la cacciagione, in particolare la carne di cinghiale, preparata con amore dalle massaie, che utilizzando vari ingredienti e tecniche culinarie, rendono questa carne gustosissima. Una delle ricette base di questa tradizione è il cinghiale in umido, ideale da mangiare ben caldo. Dal cinghiale vengono preparati anche i salumi che con la loro piccantezza danno un po’ di brio al palato. Buglione di Agnello o PecoraAltre carni tipiche della Maremma sono l’agnello di razza appenninica, con il quale viene preparato il Buglione, una pietanza imperdibile! Qui viene prodotto anche il Pecorino Toscano DOP, dal sapore inconfondibile poiché preparato con latte intero di pecora con l’aggiunta di caglio di vitello. Il fagiolo di Sorano è un cannellino bianco, ricco di qualità organolettiche e facilmente digeribile.  Altra specialità è il tortello maremmano, generalmente ripieno di spinaci.  Tra le ricette marinare merita un posto di rilievo la Palamita dell’Arcipelago Toscano, realizzata con i filetti di pesce pescato nel parco dell’Arcipelago che vengono conservati sott’olio.  Il caldaro è una zuppa di pesce appetitosa, fatta da pesce rigorosamente freschissimo, preferibilmente carnoso come lo scorfano, la gallinella, il gattuccio, il sanpietro, i polpi, i totani,  le seppie, le  spernocchie e  gli scampetti. Il caldaro è una specialità dell’Argentario che prende il nome dal pentolone che veniva utilizzato in passato per prepararlo e ricorda quando i pescatori appena tornavano dalle battute di pesca, mettevano il pesce appena pescato nel tegame insieme ad aglio, pomodoro, cipolla, olio e peperoncino. Ad Orbetello la bottarga di cefalo è una specialità imperdibile, che viene prodotta qui da oltre 600 anni.   In questa zona c’è anche una forte tradizione dolciaria, un esempio è il Panificato dell’Isola del Giglio, una pagnotta dolce e morbida fatta di fichi secchi neri e noci. Lo Sfratto di Pitigliano è un dolce tipico ebraico fatto con miele e noci, aromatizzato con scorze di arancia, anice e noce moscata.

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