Tra le manifestazioni legate alle tradizioni popolari italiane, la Notte della Taranta è sicuramente la più spettacolare. Il Festival è nato nel 1998 e da allora la sua fama è cresciuta sempre di più fino a diventare uno degli eventi più significativi sulla cultura popolare in Europa. Il festival che si svolge ogni anno ad agosto, è dedicato alla scoperta ed alla valorizzazione della musica tradizionale salentina che si fonde con altre tipologie di musica contemporanea. I classici della tradizione musicale del Salento vengono reinterpretati attraverso la maestria di 30 musicisti, i migliori del Salento ed altri ospiti di fama internazionale. Questo festival itinerante coinvolge 14 comuni ed altrettante piazze del Salento e si conclude con il grande concerto di Melpignano. I maestri concertatori rivisitano il repertorio tradizionale in collaborazione con grandi artisti nazionali ed internazionali regalando ad ogni concerto ritmo ed emozioni inedite.
La Fondazione “Notte della Taranta” si occupa della promozione e dello studio etnografico e della tradizione popolare, infatti la taranta, conosciuta anche come pizzica è una danza popolare che affonda le sue radici nella notte dei tempi. La pizzica salentina oltre a venir suonata nei momenti di festa e di riunione familiare, era il principale accompagnamento musicale per sconfiggere il tarantismo. Si dice che le donne che venivano pizzicate dalla tarantola iniziavano a soffrire di una forma di isteria che poteva essere curata solo attraverso il ritmo accelerato della taranta, suonata da tamburelli e violini. La pizzica veniva suonata per giorni al fine di scacciare il male dalle donne che venivano colpite dal morso della tarantola. Il tarantismo è presente anche nell’antichità classica e nella mitologia greca. Il mito di Aracne narra di una giovane donna, abile nell’arte del tessere, osservata dalle ninfee mentre svolgeva i suoi bellissimi lavori, le quali dicevano che era stata la dea Atena ad insegnarle a tessere. Aracne infastidita da tali affermazioni dichiarò di voler sfidare la dea. Atena accettò ed entrambe realizzarono una tela ricamata. Appena Atena vide il capolavoro di Aracne ebbe uno scatto d’ira e di invidia strappò la tela, trasformando la giovane Aracne in un grosso ragno, condannandola a fare le tele per l’eternità. Il mito del tarantismo è correlato alla danza perché le donne colpite dal morso del ragno dovevano sottoporsi all’esorcismo musicale per liberarsi del veleno. Molte le analogie e le relazioni tra la terra del Salento e la Grecia e con questa manifestazione conosciuta come Notte della Taranta si promuove e valorizza il patrimonio culturale immateriale fatto di storie, leggende e miti antichi.